
La domanda sulla quale si interrogano molte persone affette da linfedema è se esista o meno un regime alimentare specifico che possa influire positivamente o negativamente sui sintomi della patologia. Pur non essendoci indicazioni per una dieta specifica che sia efficace nella risoluzione dei sintomi, esistono però degli accorgimenti che possono alleviare lo stato edematoso dei pazienti con linfedema. Così come sono anche noti dei fattori di rischio, che anche in persone sane, possono favorire l’insorgenza del linfedema; primo fra tutti l’obesità. È certa infatti una connessione tra sovrappeso e linfedema. L’accumulo di massa grassa rende, più difficioltosa
l’attività del sistema linfatico, favorendo l’accumulo di linfa.
Ecco alcuni accorgimenti indispensabili per prevenire l’insorgenza di linfedema in soggetti a rischio e il peggioramento nei pazienti già affetti da patologia.
- Idratarsi adeguatamente con bevande non zuccherate. Ricordiamoci che gli alcolici tendono a disidratare l’organismo, e saranno per cui da limitare.
- Non eccedere con il sodio, che favorisce la ritenzione idrica. Limitare l’assunzione quotidiana di sodio sotto i 2,300 mg o meno di 1,500 mg al giorno, se si dispone di una pressione arteriosa alta. Attenzione dunque all’utilizzo del sale, agli insaccati, sottaceti, carni in scatola, salse…
- Proteine sì o proteine no? Il liquido linfatico contiene grandi quantità di proteine: un errore comune è quello di ridurre l’assunzione di proteine, sperando che questo diminuisca il liquido linfatico e il gonfiore. La proteina aiuta il metabolismo del sistema connettivo, la massa muscolare e ripara la pelle che si rompe quando il tessuto si gonfia. Pertanto, è utile aumentare l’assunzione giornaliera di proteine a 1,2 g-2,0 g per chilogrammo di peso corporeo per i pazienti affetti da linfedema, compatibilmente con la propria salute renale.
- Carboidrati ad alto indice glicemico: importante è il bilanciamento dei carboidrati, che evocano una risposta glicemica e insulinemica particolari. Bilanciare la risposta di questi due ormoni è indispensabile per evitare l’accumulo della linfa nel sistema. Bisognerà pertanto attenersi ad alcune regole, magari con l’aiuto del nutrizionista. In particolare, bisognerà prestare attenzione alla categoria dei glucidi ad alto indice glicemico, come ad esempio quelli ricchi in zuccheri semplici e raffinati (bevande zuccherate, yogurt zuccherati, gelati, farine raffinate, riso, dolci di ogni sorta). Questi favoriscono l’innalzamento a picco della glicemia e la risposta insulinica. Questo, praticamente, non significa rinunciare completamente ai carboidrati, ma bilanciare la dieta con il proprio specialista per introdurre soprattutto delle valide alternative glucidiche: bevande e dolci senza zuccheri aggiunti, magari a base di stevia o dolcificanti naturali; uso di pasta integrale o di legumi.
- Vitamine e minerali: i pazienti affetti da linfedema possono trarre beneficio dall’assunzione della vitamina C per la formazione di collagene, la vitamina A per aumentare lo sviluppo cellulare e lo zinco per la guarigione delle ferite e il trattamento delle “unghie gialle” associate al linfedema cronico.
- Bilanciamento tra grassi omega-6 e omega-3: il nostro organismo non è in grado di sintetizzare gli acidi grassi polinsaturi essenziali delle famiglie omega 6 e omega 3, che quindi devono essere introdotti con la dieta. L’equilibrio tra queste due famiglie è fondamentale per la salute; perché da esso dipende la sintesi di eicosanoidi che intervengono nei processi di infiammazione. Esiste poi, un altro tipo di lipidi non presenti in natura, ma prodotti dall’industria alimentare: gli acidi grassi trans o idrogenati. Questi hanno la caratteristica di avere maggiore stabilità e minore deperibilità ma alterano la fluidità delle membrane cellulari e la loro permeabilità, si consiglia quindi, di limitarne il consumo perché dannosi per la salute.
- Limitare il consumo di alimenti pro-infiammatori come ad esempio cibi ricchi di additivi alimentari o cibi trattati con pesticidi e alimenti ricchi d’istamina, molecola coinvolta nei processi infiammatori o alimenti che ne provocano il rilascio (agrumi, pesce in scatola, alcolici…)
E la ricerca?
Attualmente la ricerca si sta indirizzando sul possibile ruolo nel linfedema dei cibi antiinfiammatori e i loro effetti sullo stato infiammatorio e sullo stress ossidativo. Anche se nessuna dieta particolare sembra essere efficace, sembra che alcuni cibi possano alleviare i sintomi dell’edema. Sono stati testati alcuni integratori a base di idrossitirosolo, esperidina e vitamina A, che sembrano avere effetti promettenti nelle sperimentazioni animali. L’idrossitirosolo, un polifenolo delle olive, ha dimostrato avere effetti antinfiammatori e sulla riduzione della sintesi del Leukotriene B4, e sembrerebbe essere quindi un buon candidato per il trattamento dei pazienti affetti da linfedema.
In conclusione
Una dieta risolutiva non esiste! Ma cambiare stile alimentare può essere di grande aiuto. Seguire una dieta bilanciata ricca di fibre, frutta e verdura che assicurino l’assunzione di tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno per preservare la salute, oltre a sali minerali, ma povera di grassi e sodio. Evitare le diete d’urto, perdere peso lentamente è il modo più sano e assicura risultati più duraturi. Ridurre il consumo di carni rosse, aumentare quello del pesce. Ridurre il consumo di sale. Bere almeno 1,5 l di acqua al giorno, limitando il consumo di bevande alcoliche e zuccherine.
COTTURE degli ALIMENTI
• Alla piastra: fare uso di padella anti-aderente oppure di una bistecchiera senza aggiungere
condimenti (olio/burro/margarina) (si potrà aggiungere l’olio a fine cottura)
• Alla griglia senza aggiungere condimenti (olio/burro/margarina)
• Al vapore (microonde, wok, vaporiera, Bimby)
• Lessatura
• Bollitura
• Al cartoccio (con carta da forno oppure con alluminio, senza aggiunta di olio. E’ possibile
aggiungere aromi); nel forno adoperare carta da forno al posto di olio/margarina/burro.
CONDIMENTI
• È preferibile adoperare l’olio extra-vergine d’oliva oppure l’olio di semi di girasole di prima spremitura a crudo (= aggiunto a fine cottura).
• Limitare l’uso del sale. In sostituzione, è consigliabile adoperare spezie ed aromi.
• Condimenti sconsigliati: burro, strutto, margarina, dadi da brodo, ketchup, maionese salsa di soia ed altre salse.
• In cottura è possibile aggiungere: acqua, vino, verdure (vedi tabella pranzi e cene), erbe aromatiche (basilico, timo, maggiorana,…), zafferano, curcuma.
• Si potrà, inoltre, preparare un dado per il prodo fresco da congelare e da adoperare come insaporitore: cuocere le verdure come per preparare un minestrone scegliendo quelle che garantiscono stabilità glicemica ed insulinemica, evitando quindi picchi glicemici ed insulinemici; è indispensabile quindi bilanciare durante i pasti i macronutrienti (proteine, lipidi e carboidrati) per un migliore controllo della risposta ormonale, che a sua volta si traduce in una riduzione significativa dello stato infiammatorio cellulare cronico. Inoltre bisognerebbe evitare carboidrati ad alto indice glicemico come dolci, bevande zuccherate, gelati e farine raffinate ed aumentare il consumo di fibre, in particolare quelle solubili, che contribuiscono positivamente alla regolazione della concentrazione ematica di glucosio
Bibliografia
– Dietary supplements in lymphedema J Prev Med Hygaction 2022 Oct 17;63(2 Suppl 3):E200-
E205. doi: 10.15167/2421-4248/jpmh2022.63.2S3.2761. eCollection 2022 Jun.
– Lymphedema and Obesity- Cold Spring Harb Perspect Medactions 2022 May
27;12(5):a041176. doi: 10.1101/cshperspect.a041176. Christopher L Sudduth, Arin K Greene
– www.associazionelottaallinfedema.it
– www.lottalinfedema.org
– www.stateoflymphedema.com
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