
Linee guida per un trattamento ottimale
Dalla rivista JOSPT 2017;47(11):824
Le lesioni del ginocchio sono molto frequenti e i fisioterapisti sono sempre alla ricerca della modalità di trattamento più efficace, negli atleti professionisti e non.
Nel 2010 sono state pubblicate le linee guida, riviste nel novembre 2017: ecco le novità principali.
Le lesioni legamentose avvengono dopo una caduta o un impatto, mentre si pratica sport o durante le attività della vita quotidiana.
Il movimento precoce, la crioterapia (ghiaccio), e la riabilitazione assistita che include esercizi specifici e stimolazione neuromuscolare sono la strategia migliore per trattare questo genere di infortuni.
Questo significa che il trattamento deve includere sia esercizi a casa che trattamenti in studio.
Come prima cosa il fisioterapista dovrebbe insegnare come migliorare l’articolarità del ginocchio per ridurre il dolore ed estenderlo completamente. Il ghiaccio e altri tipi di crioterapia possono aiutare a diminuire il gonfiore ed il dolore.
Il terapista prescriverà poi degli esercizi per attivare e rinforzare i muscoli della gamba, da proseguire per 6-10 mesi dopo l’infortunio, soprattutto a seguito di un intervento.
Il fisioterapista potrà anche decidere di aggiungere della stimolazione neuromuscolare per 6/8 settimane per migliorare la forza muscolare.
Anche esercizi per la coordinazione, la stabilità è il controllo motorio possono aiutare a ritornare all’attività sportiva in piena forma.
Le nuove ricerche confermano che è importante un carico del peso precoce, mentre l’efficacia dei tutori è dubbia. In ogni caso le evidenze raccomandano di confrontarsi con il chirurgo e con il terapista per determinare se sia necessario l’utilizzo di un tutore.
COSA CAUSA LE LESIONI LEGAMENTOSE?
(Figura A) Ci sono 4 legamenti principali nel ginocchio: crociato anteriore (ACL), crociato posteriore (PCL), collaterale mediale (MCL), e collaterale laterale (LCL). Le lesioni di questi legamenti possono avvenire durante lo sport, il lavoro, traumi come collisioni (figura B), o movimenti incontrollati del ginocchio come i salti e i cambi di direzione improvvisi (figura C).
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